Inno a Cristo di Gregorio di Nazianzo
Inno a Cristo di Gregorio di Nazianzo
Ott 23Te, il rege indefettibile,
da’ d’inneggiar, cantare
il Signore ed il despota,
pel quale è inno e lode,
pel qual è coro d’angeli,
pel qual non posan gl’evi,
pel qual risplende Sole,
pel qual Selene va,
pel qual l’astro è bellissimo,
pel qual al santo uomo
toccò di Dio intendere,
quale animale loico:
ché tu, di tutto artefice,
a ognun hai dato un posto,
con provvidenza unendoci.
La parola riuscì,
quando fu detta, in opera,
il Verbo tuo, Dio Figlio:
infatti è di medesima
sostanza e dello stesso
onore dell’artefice,
che adattò ogni cosa
per dominar su tutto;
mettendo insiem però
l’intero, il Santo Spirito
divin lo custodisce
provvidenziale. Triade
vivente parlerotti,
monarca solo ed unico,
natura immota, priva
d’inizio, dall’essenza
inesprimibil, di
sapienza irraggiungibile
mente, poter dei cieli
mai stanco, senza origine,
illimitato, luce
oscura ma panottica,
ignara di nessuna
profonditade, dalla
terra all’abisso insin.
Padre, propizio siimi,
di coltivare per sempre
questa pietà concedimi;
mondami dai peccati,
la coscienza purifica
d’ogni pensier di male,
ché gloria dia al divo,
pie mani alzando su,
ché, Cristo, benedicati
e genuflesso implori
in servitù d’assumermi
quando a regnar tu venga.
Padre, propizio siimi:
grazia, pietà m’aspettan,
ché a te son gloria e grazia
lungo l’immensa età.