L’Inno a Cristo di Clemente Alessandrino
L’Inno a Cristo di Clemente Alessandrino
Ago 28Fren di puledri indocili,
ala d’uccelli immoti,
timon di navi stabile,
pastor di regi agnelli,
codesti tuoi semplici
figliuoli raduna
a lodar santamente,
cantar con verità,
con labbra non malevole,
Cristo guida dei figli.
O tu dei santi principe,
Verbo onnidomatore
del Padre tuo altissimo,
pritano di sapienza,
conforto delle pene,
fruitor d’eternità,
tu del mortale genere
salvator Gesù Cristo,
tu pastore, aratore, tu
timone, freno ed ala
celeste del santissimo
gregge, tu pescatore
degl’uomini salvati
dal mar d’iniquità,
tu i pesci venerabili
dall’onda avversa adeschi a
dolce vita, di pecore
loiche pastore santo,
guida, sovran di pargoli
puri. L’orme di Cristo
sono vie celestiali.
Verbo d’eternità,
evo incommensurabile,
luce eterna, sorgente
di perdono, tu ch’operi
virtù per la pia vita
di colui che Dio celebra,
Gesù Cristo, celeste
latte di dolce sen di
sposa, da gratuità
della tua scienza effusosi,
noi fanciulli alle bocche
tenere ristoratici,
con il rorido spirto
della mammella logica
empiti, lodi schiette,
inni diretti a Cristo
sovran, pura mercé
di dottrina vivifica,
cantiamo tutt’insieme,
scortiamo in modo semplice
di Dio’l figlio potente.
Siamo il coro pacifico,
nati da Cristo, popol
saggio, insiem salmeggiamo
di pace alla deità.
Non è che le pecore “logiche” divenendo “loiche” sono più comprensibili, sono “il gregge di Dio” e fra parentesi “il gregge del Logos” (che sappiamo essere “il Concetto”)! E la “mammella logica” mi fa pensare a terribili fiml di fantascienza di serie B. Che civiltà decadente quella in cui viviamo senza radici e dimentica della sua storia!