Temi e protagonisti della filosofia

Frammenti morali di Democrito (14)

Frammenti morali di Democrito (14)

Dic 06

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Pochi tra gli uomini razionali [tōn logiōn anthrōpōn], sollevando le mani al luogo che ora noi Greci chiamiamo aria, dissero: “Zeus si pronuncia su tutto, ed egli conosce tutto, dà e toglie, ed egli è re di tutto” [anateinontes tas cheiras entautha hon nyn ēera kaleomen hoi Hellēnes panta eipan Zeus mytheetai kai panth’houtos oide kai didoi kai aphaireetai kai basileus houtos tōn pantōn].

Ai maiali piace più il fango dell’acqua pura [katharōi] e folleggiano [marganousin] nel pantano.

La medicina guarisce le malattie del corpo; la sapienza invece affranca l’anima dalle passioni [akeetai sophiē de psychēn pathōn aphaireitai].

Il fine è la tranquillità [euthymiē] o benessere [euestō]… Infatti la gradevolezza [terpsis] e la sgradevolezza sono il confine [houros] ‹di ciò che si è conseguito e› di ciò che ‹non› si è conseguito [periēkmakotōn].

La natura e la cultura [hē didachē] sono prossime [paraplēsion]; ed infatti la cultura ridispone [metarysmoi] l’uomo, ma ridisponendo produce una natura [metarysmousa de physiopoiei] e rinnova le vecchie caratteristiche [totygus palaious ananeoutai charaktēras] che la natura instaurò [enethēke].

Atena, la saggezza [phronēsis], è chiamata Tritogenia [Tritogeneia] perché dall’esser saggio [phronein] si generano tutte le cose che costituiscono l’umano, ovvero queste tre: deliberare bene, parlare senza errori [bouleuesthai kalōs legein anamartētōs] ed agire come si deve [prattein ha dei] / il ben ragionare, il ben parlare [to eu logizesthai to eu legein] e l’agire come si deve.

Preferisco scoprire un solo legame causale [mian heurein aitiologian] che diventare re dei Persiani.

Gli uomini si sono fatti un idolo del caso per la propria irriflessività [tychēs eidōlon eplasanto idiēs anoiēs].

Vivere male non è vivere male [kakōs zēn], ma morire per molto tempo [polyn chronon apothnēskein].

Gli uomini si sono fatti un idolo del caso per la propria svogliatezza [tychēs eidōlon eplasanto idiēs abouliēs]. Raramente infatti il caso confligge [machetai] colla saggezza [phronēsei], ma per lo più nella vita la comprensiva acutezza di sguardo mette in carreggiata [ta de pleista en biōi euxynetos oxyderkeiē katathynei].

Con lo sviluppo del corpo si sviluppa anche la mente, ma con l’invecchiamento del corpo invecchia anch’essa e diventa inetta a tutte le cose [auxanomenōi tōi sōmati synauxontai kai hai phrenes gēraskonti de syngēraskousi kai es ta prēgmata panta apamblynontai].

Vivi nascosto: è imperativo farsi gli affari propri [lathe biōsas parengyai idiopragmonein].

Non farti subito un gran concetto di te stesso [tachy epi seautōi mega phronēsēis] quando rifiuti qualche piacere avvicinantesi: molte volte [tina hēdonēn proiousan paraitēsēi polla] infatti ci nascondiamo di non aver dominato il desiderio, essendo piuttosto disturbati da esso [lanthanomen heautous ou dedamakotes tēn epithymian all’hyp’autēs mallon enochloumenoi].

Potendo regalare, non rimandare, ma da’, conscio che le cose non sono permanenti [dynamenos charizesthai mē bradyne alla didou epistamenos mē einai ta pragmata monima].

Le rondini ci segnalano bel tempo; gli argomenti della filosofia invece l’assenza di dolore [hai men chelidones eudian hēmin prosēmainousin hoi de ek philosophias logoi alypian].

Un amico sincero deve giungere da invitato alle feste, ma deve congiungersi autoconvocandosi alle circostanze (tristi) [ton spoudaion philon pros men tas euphrosynas klēthenta dei pareinai pros de tas peristaseis autoklēton dei sympareinai].

Delibera di dare [didonai boulou] piccole cose piuttosto che impegnarti in [engyan] grandi; da ciò infatti è assente pericolo [kindynos apesti] ed il beneficiario dell’opera non ha bisogno di discorsi [ho labōn ergou ou logou chreian echei].

I poveri sfuggono ai massimi tra i mali: complotto, invidia ed odio, coi quali i ricchi convivono ogni giorno [ta megista tōn kakōn hoi penētes ektepheugasin epiboulēn phthonon kai misos hois hoi plousioi kath’hēmeran synoikousin].

Perpetuo in tutti gli uomini è il desiderio della ricchezza  Infatti, se non è acqisita, rode; invece, se è acquisita, tortura colle preoccupazioni e, se è persa, colle sofferenze [diēnekēs epi pasin anthrōpois hē tou ploutou epithymia mē ktētheisa men gar trychei ktētheisa de basanizei tais phrontisin apoktētheisa de tais lypais].


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