Argomenti epicurei contro il timore della morte (10)
Argomenti epicurei contro il timore della morte (10)
Mar 22
Articolo precedente: Argomenti epicurei contro il timore della morte (9)
Conclusione
Nella serie di articoli precedenti abbiamo esaminato alcuni argomenti contro il timore della morte, tratti dalla tradizione filosofica epicurea. In particolare, abbiamo analizzato l’argomento “nessun soggetto di danno” di Epicuro e l’argomento per simmetria di Lucrezio. Ci siamo chiesti se questi due argomenti, considerati singolarmente o presi assieme, riescano davvero a liberarci da quel timore. A questo punto, dopo aver esplicitato le difficoltà cui essi soggiaciono, possiamo affermare che la risposta è negativa.
Di certo molte obiezioni possono essere avanzate – e lo sono state – alle critiche che abbiamo sollevato. Renderne conto qui sarebbe stata un’impresa lunga e complessa, perché ancora oggi la discussione di questi argomenti impegna i filosofi. Tuttavia, forse siamo riusciti almeno a mostrare che i due argomenti epicurei da soli (ossia senza altri supporti argomentativi) non sono sufficienti ad affrancarci dal timore della morte. Non va esclusa, però, la possibilità che in un confronto dialettico più serrato, che vagli ulteriori obiezioni e relative repliche, almeno uno dei due argomenti possa risultare efficace.
Per concludere sono opportune alcune precisazioni. Limitandoci a considerare argomenti filosofici, ossia strumenti razionali, abbiamo dato per scontato che il timore della morte possa essere esorcizzato mediante la razionalità. Privilegiando quest’ultima, abbiamo tralasciato la possibilità che esso possa essere dissolto (anche o soltanto) con mezzi non razionali.
Tuttavia, dalle critiche emerse non bisogna inferire che, siccome i due argomenti epicurei considerati non riescono a liberarci dal timore della morte, allora nessun argomento possa farlo. Difatti, abbiamo presentato solo alcuni argomenti, certamente non tutti quelli formulati o formulabili. Se davvero la pretesa che la razionalità affranchi dalla paura della morte sia eccessiva, potrà determinarlo solo un’indagine più approfondita della nostra.
Bibliografia
- D. DeGrazia, “The definition of death”, The Stanford Encyclopedia of Philosophy;
- D. Konstan, “Epicurus”, The Stanford Encyclopedia of Philosophy;
- S. Luper, “Death”, The Stanford Encyclopedia of Philosophy;
- S. Luper e N. Bommarito, “Two Arguments for the Harmlessness of Death”, in M. Bruce e S. Barbone (a cura di), Just the Arguments. 100 of the Most Important Arguments in Western Philosophy, 2011, pp. 99-101;
- T. Nagel, “Morte”, in T. Nagel, Una brevissima introduzione alla filosofia, 2009, pp. 103-109;
- T. O’Keefe, “Epicurus”, The Internet Encyclopedia of Philosophy;
- F. Savater, “La morte, per incominciare”, in F. Savater, Le domande della vita, 1999, pp. 15-29;
- D. Sedley, “Lucretius”, The Stanford Encyclopedia of Philosophy;
- D. Simpson, “Lucretius”, The Internet Encyclopedia of Philosophy;
- N. Warburton, Il primo libro di filosofia, 2007, pp. 43-45.
Nota: numerosi altri saggi e articoli su questi temi si possono rintracciare con Google Scholar attraverso combinazioni di parole chiave come: death, Epicurus, harm thesis, Lucretius, no subject of harm, symmetry argument.
Articolo iniziale: Argomenti epicurei contro il timore della morte (1)