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W.W. Bartley III tra verificazione e razionalità

W.W. Bartley III tra verificazione e razionalità

Mag 31

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Il nostro percorso nel rapporto tra metafisica e scienza, iniziato con la demarcazione tra proposizione significanti e scientifiche del principio di verificazione del Circolo di Vienna, è proseguito con il criterio di falsificabilità di Popper. A Popper arrivano due distinguo, il primo come abbiamo visto da Agassi e il secondo da W. W. Bartley III.

Nome particolare quello di W. W. Bartley III (1934-1990), filosofo statunitense che approfondisce il ruolo della metafisica nella scienza puntualizzando il criterio di demarcazione tra teorie.

Se il Wiener Kreis aveva insistito sulla demarcazione tra significante e non significante e Popper a sua volta aveva spostato la demarcazione sul piano dello scientifico-non scientifico, Bartley ritiene che la demarcazione sia tra razionale e irrazionale, tra critico e non critico.

Per Bartley innanzitutto, si possono distinguere due sensi di demarcazione:

  1. un primo senso riguarda gli asserti non soggetti alla confutazione empirica, ad esempio “Per ogni malattia mentale c’è una cura effettiva”
  2. un secondo senso riguarda gli asserti che ricorrono a “espedienti” per non poter essere verificabili empiricamente, come, secondo Bartley, le proposizioni di psicologia e marxismo.

Detto questo, la mancanza di possibilità di una controllabilità e confutazione empirica di un enunciato non è una caratteristica che, secondo Bartley, vizia la teoria stessa, ma:

  • contribuisce allo scopo di massimizzare la critica alle concezioni esistenti;
  • non decide sull’accettibilità, sull’interesse o sulla legittimità della teoria stessa.

Riguardo ai due punti sopra, per Bartley meglio aver una teoria, scientifica o meno, che va in conflitto con le concezioni esistenti, che una sua confutazione empirica: in parecchi contesti, teorie empiricamente inconfutabili sono più desiderabili delle prove empiriche.

In secondo luogo, se una teoria provata può rovesciare una metafisica in contrasto con essa (arrivando così a un cambio di paradigma metafisico), d’altra parte non bisognerebbe precludere a una metafisica di essere presa in considerazione da una teoria scientifica provata.

Secondo Bratley la scienza dovrebbe quindi rapportarsi con la razionalità o meno di una teoria, prima o piuttosto che con la sua controllabilità empirica o significanza.


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