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Vangelo secondo Giovanni 8

Vangelo secondo Giovanni 8

Ott 12

Brano precedente: Vangelo secondo Giovanni 7

[1] Gesù invece si portò sul Monte degli Ulivi. [2] Di mattino presto si presentò di nuovo al santuario e tutto il popolo andava da lui e, sedutosi, insegnava loro. [3] Gli scribi ed i farisei conducono dunque una donna colta in adulterio e, fattala stare in mezzo, [3] gli dicono: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio: [5] dunque, nella Legge, Mosè ci ha comandato di lapidare tali donne; tu, quindi, che dici?». [6] Dicevano dunque questo mettendolo alla prova, per avere di che accusarlo. Gesù però, chinatosi, col dito scriveva sulla terra. [7] Siccome però rimanevano a chiedere, si raddrizzò e disse loro: «Chi di voi non ha peccato scagli per primo la pietra contro di lei». [8] E, chinatosi di nuovo, scriveva sulla terra. [9] Quelli, avendo udito, uscirono uno ad uno iniziando dai più vecchi e fu lasciato solo con la donna che era nel mezzo. [10] Raddrizzatosi dunque, Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannato?». [11] Ella disse: «Nessuno, signore». Disse dunque Gesù: «Neppure io ti condanno; va’, [e] da adesso non peccare più».

[12] Di nuovo quindi Gesù parlò loro dicendo: «Io sono la luce del mondo: colui che segue me non camminerà nella tenebra, ma avrà la luce della vita». [13] Gli dissero quindi i farisei: «Tu testimoni per te stesso: la tua testimonianza non è vera». [14] Rispose Gesù e disse loro: «Anche se io testimonio per me stesso, la mia testimonianza è vera, giacché so donde son venuto e dove mi reco; voi invece non sapete donde vengo e dove mi reco. [15] Voi giudicate secondo la carne, io non giudico nessuno. [16] Ed anche se io giudico, il mio giudizio è vero, giacché non sono solo, ma io ed il Padre che mi ha mandato. [17] E nella vostra Legge, dunque, è scritto che la testimonianza di due uomini è vera. [18] Io sono colui che testimonia per me, e testimonia per me il Padre che mi ha mandato». [19] Gli dissero quindi: «Dov’è tuo Padre?». Rispose Gesù: «Non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, allora conoscereste anche il Padre mio». [20] Pronunciò queste parole nella sala del tesoro insegnando nel santuario; e nessuno lo arrestò, giacché non era ancora venuta la sua ora.

[21] Disse quindi di nuovo loro: «Io vado e mi cercherete, e morirete nel vostro peccato; dove io vado voi non potete venire». [22] Dicevano quindi i Giudei: «Non è che vuole uccidersi, giacché dice: “Dove io vado voi non potete venire”?». [23] E diceva loro: «Voi siete dal basso, io sono dall’alto; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. [24] Vi ho detto quindi che morirete nei vostri peccati: se infatti non avrete fede in ciò: che Io sono, morirete nei vostri peccati». [25] Gli dicevano quindi: «Chi sei tu?». Rispose Gesù: «Di che cosa vi parlo dal principio? [26] Ho molte cose da dire su di voi e da giudicare, ma colui che mi ha mandato è veritiero, e io parlo al mondo di quelle cose che ho udito da lui». [27] Non riconobbero che si riferiva a suo Padre. [28] Disse quindi [loro] Gesù: «Quando innalzerete il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io sono e non faccio nulla da me stesso, ma parlo di queste cose come mi ha insegnato il Padre. [29] E colui che mi ha mandato è con me: non mi ha abbandonato solo, giacché io faccio ognora le cose che gli piacciono».

[30] Mentre egli parlava di queste cose, molti ebbero fede in lui. [31] Diceva quindi Gesù ai Giudei che avevano avuto fede in lui: «Se voi rimanete nel mio Logos, siete veramente miei discepoli [32] e conoscerete la verità, e la verità vi libererà». [33] Risposero a lui: «Siamo stirpe di Abramo e non siam mai stati schiavi di nessuno; come mai tu dici ciò: “Diverrete liberi”?». [34] Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico che chiunque fa il peccato è schiavo del peccato. [35] Lo schiavo, dunque, non rimane in casa in eterno, il Figlio rimane in eterno. [36] Se quindi il Figlio vi libererà, veramente sarete liberi.

[37] So che siete stirpe di Abramo, ma cercate d’uccidermi giacché il mio Logos non ha spazio in voi. [38] Io vi parlo delle cose che ho veduto presso il Padre; fate anche voi, quindi, le cose che avete udito dal Padre». [39] Risposero e gli dissero: «Nostro padre è Abramo». Dice loro Gesù: «Se foste figli d’Abramo, fareste le opere d’Abramo; [40] adesso invece cercate d’uccidere me, uomo che vi ha parlato della verità che udì da Dio; questo Abramo non lo fece. [41] Voi fate le opere del padre vostro». Gli dissero [quindi]: «Noi non siamo nati da prostituzione, abbiamo un unico padre: Dio». [42] Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, allora mi amereste: io infatti sono uscito e giungo da Dio: non sono infatti venuto da me stesso, ma lui mi ha inviato. [43] Perché non intendete il mio parlare? Perché non potete udire il mio Logos. [44] Voi siete dal diavolo come padre e volete fare i desideri di vostro padre. [45] Quello era omicida dal principio e non è restato nella verità, giacché non v’è verità in lui. Quando dice la menzogna, dice le parole sue proprie, giacché è menzognero e padre d’essa. [45] Giacché io invece dico la verità, non avete fede in me. [46] Chi di voi mi accusa di peccato? Se dico la verità, perché voi non avete fede in me? [47] Colui che è da Dio ascolta le parole di Dio; per questo voi non ascoltate, perché non siete da Dio».

[48] Risposero i Giudei e gli dissero: «Non diciamo noi giustamente che tu sei samaritano e che hai un demonio?». [49] Rispose Gesù: «Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi disonorate me. [50] Io però non cerco la mia gloria, v’è chi la cerca e giudica. [51] In verità, in verità vi dico: se uno osserva il mio Logos, non contemplerà mai morte in eterno». [52] Gli dissero [quindi] i Giudei: «Adesso riconosciamo che hai un demonio. Abramo è morto ed anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva il mio Logos, non contemplerà mai morte in eterno”. [53] Tu non sarai mica maggiore del nostro padre Abramo, il quale è morto? Anche i profeti son morti, chi ti figuri di essere?». [54] Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla; colui che mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite ciò: “È il nostro Dio”. [55] Eppure non l’avete conosciuto, io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei un bugiardo simile a voi; ma lo conosco ed osservo il suo Logos. [56] Abramo, vostro padre, ha gioito in vista del mio giorno, e l’ha visto e s’è rallegrato». [57] Dissero quindi i Giudei a lui: «Non hai ancora cinquant’anni ed hai veduto Abramo?». [58] Disse loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo si generasse, Io sono». [59] Presero quindi delle pietre per scagliargliele contro. Gesù però si nascose ed uscì dal santuario.

La traduzione dal greco è condotta sul testo critico di riferimento: Novum Testamentum Graece, 28° edizione riveduta, edito da Barbara Aland e altri, © 2012 Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart.

Brano seguente: Vangelo secondo Giovanni 9

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