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Vangelo secondo Giovanni 2

Vangelo secondo Giovanni 2

Ago 31

Brano precedente: Vangelo secondo Giovanni 1, 19-51

[1] Kai tē(i) hēmera(i) tē(i) tritē(i) gamos egeneto en Kana tēs Galilaias, kai ēn hē mētēr tou Iēsou ekei;
E tre giorni dopo ci fu un matrimonio a Cana di Galilea, e la madre di Gesù era là;

[2] eklēthē de kai ho Iēsous kai hoi mathētai autou eis ton gamon.
fu invitato, dunque, anche Gesù con i suoi discepoli al matrimonio.

[3] kai husterēsantos oinou legei hē mētēr tou Iēsou pros auton: oinon ouk ekhousin.
E, poiché era terminato il vino, dice la madre di Gesù a lui: «Non hanno vino».

[4] [kai] legei autē(i) ho Iēsous: ti emoi kai soi, gunai? oupō hēkei hē hōra mou.
[E] le dice Gesù: «Che vuoi tu da me, donna? Non è ancora arrivata la mia ora».

[5] legei hē mētēr autou tois diakonois: ho ti an legē(i) humin poiēsate.
Dice sua madre ai servi: «Fate ciò che vi dirà».

[6] ēsan de ekei lithinai hudriai hex kata ton katharismon tōn Ioudaiōn keimenai, khōrousai ana metrētas duo ē treis.
Erano dunque posate là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, della capacità di due o tre metrete.

[7] legei autois ho Iēsous: gemisate tas hudrias hudatos. kai egemisan autas heōs anō.
Dice loro Gesù: «Colmate le giare d’acqua». E le colmarono sino in alto.

[8] kai legei autois antlēsate nun kai pherete tō(i) arkhitriklinō(i), hoi de ēnenkan.
E dice loro: «Adesso attingete e portatene al direttore del banchetto»; quelli dunque ne portarono.

[9] hōs de egeusato ho arkhitriklinos to hudōr oinon gegenēmenon kai ouk ē(i)dei pothen estin, hoi de diakonoi ēdesan hoi ēntlekotes to hudōr, phōnei ton numphion ho arkhitriklinos
Come, dunque, il direttore del banchetto gustò l’acqua divenuta vino ‒ e non sapeva donde fosse venuta, mentre lo sapevano i servi, i quali avevano attinto l’acqua ‒, il direttore del banchetto chiama lo sposo

[10] kai legei autō(i): pas anthrōpos prōton ton kalon oinon tithēsin kai hotan methusthōsin ton elassō; su tetērēkas ton kalon oinon heōs arti.
e gli dice: «Ogni persona fa portare prima il vino buono e quello meno buono quando son brilli; tu hai custodito il vino buono sino ad adesso».

[11] Tautēn epoiēsen arkhēn tōn sēmeiōn ho Iēsous en Kana tēs Galilaias kai ephanerōsen tēn doxan autou, kai episteusan eis auton hoi mathētai autou.
Questo inizio dei segni fece Gesù a Cana di Galilea e manifestò la sua gloria, ed i suoi discepoli ebbero fede in lui.

[12] Meta touto katebē eis Kapharnaoum autos kai hē mētēr autou kai hoi adelphoi [autou] kai hoi mathētai autou kai ekei emeinan ou pollas hēmeras.
Dopo questo, egli scese a Cafarnao con sua madre, i [suoi] fratelli ed i suoi discepoli e rimasero là non molti giorni.

[13] Kai engus ēn to paskha tōn Ioudaiōn, kai anebē eis Hierosoluma ho Iēsous.
Ed era imminente la Pasqua dei Giudei, e Gesù salì a Gerusalemme.

[14] Kai heuren en tō(i) hierō(i) tous pōlountas boas kai probata kai peristeras kai tous kermatistas kathēmenous,
E trovò nel santuario coloro che vendevano buoi, pecore e colombe ed i cambiavalute seduti,

[15] kai poiēsas phragellion ek skhoiniōn pantas exebalen ek tou hierou ta te probata kai tous boas, kai tōn kollubistōn exekheen to kerma kai tas trapezas anetrepsen,
e, fattasi una frusta di cordicelle, scacciò tutti dal santuario, anche le pecore ed i buoi, e sparse il denaro dei cambiavalute e rovesciò i banchi,

[16] kai tois tas peristeras pōlousin eipen: arate tauta enteuthen, mē poieite ton oikon tou patros mou oikon emporiou.
e ai venditori di colombe disse: «Togliete queste cose da qui, non fate della casa del Padre mio una casa di mercato».

[17] emnēsthēsan hoi mathētai autou hoti gegrammenon estin: ho zēlos tou oikou sou kataphagetai me.

Rammentarono i suoi discepoli che è scritto:

Lo zelo della tua casa mi divora.

[18] Apekrithēsan oun hoi Ioudaioi kai eipan autō(i): ti sēmeion deiknueis hēmin hoti tauta poieis?
Risposero quindi i Giudei e gli dissero: «Quale segno ci indichi per poter fare queste cose?».

[19] apekrithē Iēsous kai eipen autois: lusate ton naon touton kai en trisin hēmerais egerō auton.
Rispose Gesù e disse loro: «Distruggete questo tempio ed in tre giorni lo resusciterò».

[20] eipon oun hoi Ioudaioi: tesserakonta kai hex etesin oikodomēthē ho naos houtos, kai su en trisin hēmerais egereis auton?
Dissero quindi i Giudei: «In quarantasei anni fu edificato questo tempio, e tu in tre giorni lo resusciterai?»

[21] ekeinos de elegen peri tou naou tou sōmatos autou.
Egli parlava invece del tempio del suo corpo.

[22] hote oun ēgerthē ek nekrōn, emnēsthēsan hoi mathētai autou hoti touto elegen, kai episteusan tē(i) graphē(i) kai tō(i) logō(i) hon eipen ho Iēsous.
Quando, quindi, resuscitò dai morti, i discepoli si rammentarono che egli aveva detto questo, ed ebbero fede nella Scrittura e nel detto che Gesù pronunciò.

[23] Hōs de ēn en tois Hierosolumois en tō(i) paskha en tē(i) heortē(i), polloi episteusan eis to onoma autou theōrountes autou ta sēmeia ha epoiei;
Mentre era a Gerusalemme nella festività della Pasqua, molti ebbero fede nel suo nome, contemplando i segni che egli faceva;

[24] autos de Iēsous ouk episteuen auton autois dia to auton gnōskein pantas
tuttavia proprio Gesù diffidava di essi perché egli conosceva tutti

[25] kai hoti ou khreian ekhein hina tis marturēsē(i) peri tou anthrōpou: autos gar eginōsken ti ēn en tō(i) anthrōpō(i).
e giacché non aveva bisogno che qualcuno testimoniasse sull’uomo: egli, ecco, conosceva che cosa v’era nell’uomo.

Testo greco della Bibbia da: Novum Testamentum Graece, 28° edizione riveduta, edito da Barbara Aland e altri, © 2012 Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart.

Brano seguente: Vangelo secondo Giovanni (3)

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2 comments

  1. ben adam

    Involuzione notevole per Aland.
    La versione interlineare 1999 Nestle/Aland riportava in 2.4 : Cosa a me e a te, donna. Che non vuol dire il “Cosa interessa a me e a te” capito da cristianità ma ben altro.
    PS. Servono “diverse” esegesi per vedere il Gesù “diverso” che i Super-Grandi Apostoli insegnavano e Paolo ha combattuto!
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    • Giulio Giacometti

      Sì, la traduzione letterale sarebbe: “Che cosa a me e a te, donna?”.

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