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Prologo di Giovanni e Laudes creaturarum di Francesco

Prologo di Giovanni e Laudes creaturarum di Francesco

Ago 17

PROLOGO DEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (1, 1-18)

[1] En arkhē(i) ēn ho logos, kai ho logos ēn pros ton theon, kai theos ēn ho logos.
In principio era il Logos, ed il Logos era in relazione a Dio, ed il Logos era Dio.

[2] houtos ēn en arkhē(i) pros ton theon.
Questi era in principio in relazione a Dio.

[3] panta di’ autou egeneto, kai khōris autou egeneto oude hen. ho gegonen
Tutte le cose mediante lui si generarono, e senza di lui non se ne generò neppure una. Ciò che era nato

[4] en autō(i) zōē ēn, kai hē zōē ēn to phōs tōn anthrōpōn;
in lui era vita, e la vita era la luce degli uomini;

[5] kai to phōs en tē(i) skotia(i) phainei, kai hē skotia auto ou katelaben.
e la luce appare nell’oscurità, e l’oscurità non la colse.

[6] Egeneto anthrōpos, apestalmenos para theou, onoma autō(i) Iōannēs;
Nacque un uomo, inviato da Dio, il cui nome era Giovanni;

[7] houtos ēlthen eis marturian hina marturēsē(i) peri tou phōtos, hina pantes pisteusōsin di’ autou.
questi venne a testimonianza, al fine di testimoniare per la luce, affinché tutti avessero fede mediante lui.

[8] ouk ēn ekeinos to phōs, all’ hina marturēsē)i) peri tou phōtos.
Non era lui la luce, ma affinché testimoniasse per la luce.

[9] Ēn to phōs to alēthinon, ho phōtizei panta anthrōpon, erkhomenon eis ton kosmon.
Era la luce vera, che illumina ogni uomo, quella che veniva al mondo.

[10] en tō(i) kosmō(i) ēn, kai ho kosmos di’ autou egeneto, kai ho kosmos auton ouk egnō.
Era nel mondo, ed il mondo si generò mediante lui, ed il mondo non lo conobbe.

[11] eis ta idia ēlthen, kai hoi idioi auton ou parelabon.
Venne alle sue proprietà, ed i suoi non lo accolsero.

[12] hosoi de elabon auton, edōken autois exousian tekna theou genesthai, tois pisteuousin eis to onoma autou,
A quanti invece lo accolsero diede potestà di divenire figli di Dio, a coloro che han fede nel suo nome,

[13] hoi ouk ex haimatōn oude ek thelēmatos sarkos oude ek thelēmatos andros all’ ek theou egennēthēsan.
i quali non da sangue né da brama di carne né da brama d’uomo ma da Dio furono generati.

[14] Kai ho logos sarx egeneto kai eskēnōsen en hēmin, kai etheasametha tēn doxan autou, doxan hōs monogenous para patros, plērēs kharitos kai alētheias.
Ed il Logos divenne carne e s’attendò tra noi, e contemplammo la sua gloria, gloria come d’unigenito dal Padre, pieno di grazia e verità.

[15] Iōannēs marturei peri autou kai kekragen legōn: houtos ēn hon eipon: ho opisō mou erkhomenos emprosthen mou gegonen, hoti prōtos mou ēn.
Giovanni testimonia per lui e l’ha gridato dicendo: «Questi era colui di cui dissi: “Colui che viene dopo di me mi ha preceduto in natura, giacché era prima di me”».

[16] hoti ek tou plēromatos autou hēmeis pantes elabomen kai kharin anti kharitos;
Giacché dalla sua pienezza noi tutti cogliemmo e grazia su grazia;

[17] hoti ho nomos dia Moüseōs edothē, hē kharis kai hē alētheia dia Iēsou Khritou egeneto.
giacché la Legge fu data mediante Mosè, la grazia e la verità si generarono mediante Gesù Cristo.

[18] theon oudeis heōraken pōpote; monogenēs theos ho ōn eis ton kolpon tou patros ekeinos exēgēsato
Dio nessuno l’ha veduto mai; l’unigenito Dio, colui che è nel seno del Padre, egli l’espresse.

INCIPIUNTUR LAUDES CREATURARUM QUAS FECIT BEATUS FRANCISCUS AD LAUDEM ET HONOREM DEI CUM ESSET INFIRMUS APUD SANCTUM DAMIANUM

Altissimu, onnipotente, bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu Te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significazione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, m’ Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate Focu,
per lo quale enallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.

Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate,
e serviateli cum grande humilitate.

 

Testo greco della Bibbia da: Novum Testamentum Graece, 28° edizione riveduta, edito da Barbara Aland e altri, © 2012 Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart.

 

Brano seguente: Vangelo secondo Giovanni 1, 19-51

 

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