Argomentazione e argomento
Argomentazione e argomento
Ott 16[ad#Ret Big]
Che cosa significa ‘argomentazione’? Nella lingua italiana è un termine ambiguo. Da un lato, esso indica l’attività o il processo dell’argomentare. In questo caso, per esempio, diciamo: «L’argomentazione presuppone buone competenze lessicali e linguistiche». Dall’altro lato, esso denota il risultato o il prodotto dell’attività stessa, come quando affermiamo: «Questa argomentazione non mi convince».
Spesso, pertanto, usando il medesimo termine per designare ora l’uno, ora l’altro senso di ‘argomentazione’, si rischia di generare confusione. D’ora in poi intenderemo con ‘argomentazione’ l’attività dell’argomentare, mentre con ‘argomento’ il risultato dell’attività [*].
Argomentazione
L’argomentazione nel senso di ‘attività’ è una forma di comunicazione propria del linguaggio verbale. Esistono molte altre attività comunicative espresse mediante tale linguaggio: la descrizione, la narrazione, la dimostrazione, l’interrogazione, la spiegazione, la prescrizione, e così via. Ciascuna di queste attività ha le proprie peculiarità, ma non le prenderemo in considerazione. Basterà ricordare che si tratta d’usi diversi del linguaggio, che però capita di confondere tra loro, soprattutto nel momento d’identificarle.
Talvolta, infatti, nelle conversazioni ordinarie, usiamo con molta disinvoltura il concetto d’argomentazione. Così, affermiamo che qualcuno “argomenta” quando magari sta raccontando una storia; oppure che qualcuno “argomenta” quando invece sta descrivendo le caratteristiche di un oggetto o si sta esibendo in un’arringa politica o in un sermone. In realtà, l’attività argomentativa ha caratteristiche peculiari che la distinguono da altre attività comunicative verbali.
Argomento
L’argomentazione nel senso di ‘risultato’ si può chiamare ‘argomento’. Questo termine denota specifici elementi e strutture discorsive che si realizzano nell’attività argomentativa. Così, gli argomenti sono originati dall’argomentazione, proprio come un racconto è il prodotto dell’attività narrativa, una domanda è il risultato dell’attività interrogativa, una norma è l’esito dell’attività prescrittiva, e così via.
Il termine ‘argomento’ è usato in modi e contesti differenti, non solo nel senso indicato. In generale, nei discorsi quotidiani, l’argomento è il tema o la materia del discorso, l’oggetto di cui si tratta. Ma esistono ambiti nel quale il concetto d’argomento è usato in senso tecnico: si parla di ‘argomento’ in matematica e in informatica, in linguistica e in grammatica. Anche in filosofia ‘argomento’ ha un significato tecnico. La filosofia, in quanto argomentazione, è un’attività produttrice d’argomenti. Quando parleremo di ‘argomento’ ci riferiremo soprattutto all’argomento filosofico, inteso come il prodotto di quella particolare attività che è la filosofia.
Alcuni argomenti filosofici, formulati da questo o quel filosofo, sono divenuti talmente celebri e sono stati analizzati e discussi tanto a lungo e così ampiamente, da essersi guadagnati un nome proprio, indice di una certa “familiarità”. Gli storici della filosofia, per esempio, ricordano l’argomento del terzo uomo e l’argomento mirabile, l’argomento vittorioso o dominante e l’argomento ontologico, l’argomento cosmologico e l’argomento del buco, l’argomento del cogito e l’argomento dello spettro nella macchina. Naturalmente, non tutte le occorrenze di argomenti filosofici si sono meritate il prestigio di un nome, sebbene esistano moltissimi tipi di argomenti che sono stati denominati per facilitarne studio e classificazione.
Nota
[*] In realtà, potremmo essere ancora più raffinati nelle distinzioni, precisando in che senso intendere l’argomentazione come processo, come prodotto, come attività e come oggetto. Per approfondire questo punto, e altri ancora, rimando alla lettura di P.L. Simard Smith & A. Moldovan, Arguments as Abstract Objects, «Informal Logic», 31, 3 (2011), pp. 230-261.