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Evagrio Pontico, Logos praktikos (9)

Evagrio Pontico, Logos praktikos (9)

Apr 27

Brano precedente: Evagrio Pontico, Logos praktikos (8)

 

Sui simboli dell’impassibilità

63. Quando l’intelletto inizia a formulare senza distrarsi le preghiere, allora si costituisce la guerra totale per la parte irascibile dell’anima.

64. Prova dell’impassibilità: l’intelletto che inizia a guardare il proprio lume e rimane tranquillo in presenza delle apparizioni nel sonno ed osserva le cose mite.

65. L’intelletto s’irrobustisce non rappresentando nessuno degli enti di questo mondo durante il momento della preghiera.

66. Un intelletto che, con l’aiuto di Dio, abbia retto la pratica e si sia appressato alla gnosi, percepisce poco o nient’affatto la parte irrazionale dell’anima, avendolo la conoscenza rapito nell’aere e separato dai percepibili.

67. L’anima ha impassibilità non nel non patire relativamente alle cose, ma nel rimanere imperturbabile anche relativamente alle loro memorie.

68. Il perfetto non si controlla, e l’impassibile non rimane paziente, perché il rimanere paziente è proprio di colui che patisce, e l’autocontrollo è proprio del molestato.

69. Grande cosa il pregare senza distrarsi, ma maggiore il salmodiare senza distrarsi.

70. Colui che ha fissato in se stesso le virtù ed è tutto permeato da esse, non rammemora più la legge od i comandamenti o le punizioni, ma dice e fa ciò che quest’ottima condizione suggerisce.

71. I canti demoniaci eccitano il nostro desiderio ed immettono l’anima nelle turpi fantasie; invece “i salmi e gl’inni ed i canti spirituali” (Efes 5, 19) richiamano l’intelletto sempre alla memoria della virtù raffreddando l’animo ribollente e mortificando i desideri.

72. I lottatori sono nella posizione di esser schiacciati e schiacciare a loro volta; or dunque i demoni lottano con noi, ed essi allora ci schiacciano e sono a loro volta schiacciati da noi. “Ecco, li schiaccerò” (Sal 17, 39) dice, e “i miei nemici si stancarono e caddero” (Sal 26, 2).

73. Mentre il riposo è connesso alla sapienza, la fatica lo è alla prudenza: non è possibile, ecco, acquisire sapienza senza guerra e non è possibile reggere la guerra senza prudenza: ecco, per contrastare l’animosità dei demoni si confida in lei, che costringe le potenze dell’anima ad attivarsi secondo natura e predispone la via della sapienza.

 

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