Temi e protagonisti della filosofia

Platone, Fedone (19)

Platone, Fedone (19)

Nov 07

Brano precedente: Platone, Fedone (18)

 

«Che dici dunque», disse poi lui, «Simmia, di ciò: ti sembra che all’armonia o a [93a] una qualche altra composizione s’addica stare in altro modo rispetto a come possono stare quei sostrati dai quali è composta?»

«In nessun modo».

«Dunque né fare qualcosa ‒ come ritengo ‒ né patire qualcosa d’altro rispetto a ciò che quelli possono o fare o patire?»

Si professò concorde.

«Allora ecco che all’armonia s’addice non guidare gli enti dai quali può esser composta, ma seguirli».

Concordò con questa dottrina.

«Allora ecco che l’armonia è lungi di molto dal poter muoversi o suonare al contrario o contrapporsi in qualcos’altro alle sue parti».

«Di molto eccome», disse.

«Che ne dici dunque? Il modo naturale di essere di ciascuna armonia non è forse essere armonizzata?»

«Non ho in mente che voglia dire», disse.

«L’armonia», disse poi lui, «che fosse meglio armonizzata e di più [93b] ‒ se è ammissibile che questo avvenga ‒ non sarebbe forse migliore e maggiore e, se peggio e meno armonizzata, peggiore e minore?»

«Assolutamente sì».

«Quindi è così anche per l’anima, sicché un’anima, ancorché per una parte piccolissima più anima di un’altra anima ‒ di più e meglio o di meno e peggio ‒, sia proprio questo: anima?»

«In alcun modo no», disse.

«Forza dunque», disse, «per Giove! Si dice di un’anima che ha senno e virtù e che è buona; di un’altra, invece, che ha dissennatezza e pravità [93c] e che è malvagia. Ciò è detto veritieramente?»

«Veritieramente, eccome».

«Quindi, uno di quelli che fanno dell’anima una qualche armonia che enti dirà che sono quelli interni alle anime: la virtù e la malvagità? forse, ancora, una qualche altra armonia e una disarmonia? e dirà che l’una è armonizzata, quella buona, e ha in sé, essendo armonia, un’altra armonia e che l’altra è in sé disarmonica e non ha in sé altra armonia?»

«Io, ecco, non ho», disse Simmia, «nulla da dire; è chiaro però che chi fa questa ipotesi proporrebbe argomenti tali e quali».

[93d] «Ma prima s’era d’accordo», disse, «che un’anima non è più o meno anima di un’altra anima; questo dunque è l’accordo: che un’armonia non è né meglio né di più né peggio né di meno armonia di un’altra armonia: sì o no?»

«Assolutamente sì».

«Sì, dunque s’era d’accordo che l’armonia, non essendo né migliore né peggiore, non è armonizzata né meglio né peggio; è così?»

«È così».

«Essa, non essendo dunque armonizzata né meglio né peggio, di armonia ne contiene più o meno, o l’eguale?»

«L’eguale».

«Quindi, poiché un’anima [93e] è in sé questo: anima (non è anima né meglio né peggio [93e] di un’altra), non potrà dunque essere armonizzata né meglio né peggio».

«Così».

«Sì. Dunque, essendo in questa condizione, non può contenere né più disarmonia né più armonia».

«Ecco, allora no».

«Dunque, essendo in questa condizione, allora una non potrebbe contenere qualcosa più di un’altra in malvagità o virtù, qualora la malvagità fosse disarmonia e la virtù armonia».

«Nulla di più».

[94a] «Ma infatti sarebbe meglio, Simmia, secondo la direzione dell’argomento, che nessuna anima contenesse malvagità, se è armonia: ecco che l’armonia, essendo di fatto in modo totalmente determinato proprio questo, armonia, non potrà mai contenere disarmonia».

«No, eccome».

«Neanche l’anima, essendo di fatto anima in modo totalmente determinato, potrà contenere malvagità».

«E come potrebbe, per ciò che si è detto prima?»

«Allora per questo nostro argomento tutte le anime di tutti i viventi saranno similmente buone, se per natura sono similmente proprio questo, cioè anime».

«Mi sembra di sì», disse, «Socrate».

«E ti sembra che questo sia argomentato bene», disse poi lui, «e che [94b] l’argomento patirebbe queste conclusioni se fosse retta l’ipotesi che l’anima è armonia?»

«In nessun modo», disse.

«Che dici dunque?», disse poi lui, «di tutto ciò che è nell’uomo dici che governi qualcos’altro di diverso dall’anima, che pur è saggia?»

«Io no, ecco».

«Comanda concedendosi o contrapponendosi alle passioni del corpo? Parlo dunque di qualcosa di tal fatta: ad esempio, se nel corpo c’è calura e sete, si volge al contrario, al non bere, e, se c’è fame, al non mangiare; e vediamo mille altri casi in cui [94c] l’anima si contrappone alle passioni del corpo. O no?»

«Eccome, assolutamente».

«E non concordammo forse nei precedenti argomenti che essa non potrebbe mai, essendo armonia, dar suoni contrari al modo in cui son tesi, allentati, fatti vibrare e modificati in qualunque altro modo quegli enti dai quali è composta? Concordammo invece che li segue e non può mai guidarli».

«Sì, concordammo», disse, «come no?»

«Quindi che dici? Ora non ci pare che faccia tutto il contrario, che guidi tutti quegli enti dai quali qualcuno dice che essa [94d] è composta, che si contrapponga a loro tutti più o meno per tutta la vita e li domini in tutti i modi, coartandoli, da un lato, alquanto duramente e con angustie grazie tanto alla ginnastica quanto alla medicina e, dall’altro, più mitemente, sia minacciando sia consigliando, dialogando coi desideri, con le ire e con le paure come fosse altro rispetto a loro ed essi un fatto a lei alieno? Così ha poetato anche Omero nell’Odissea, laddove dice di Ulisse:

e battendosi il petto con parole

ammoniva il suo cuore: [94e] soffri, cuore:

altro di più straziante già soffristi!

Credi allora che egli poetasse così pensando non che essa è armonia e tale da esser condotta dalle passioni del corpo ma pensando che è tale da condurle e dominarle e che essa è qualche cosa di molto più divino in confronto all’armonia?»

«Per Giove, Socrate, mi sembra proprio di sì!»

«Allora, esimio, non ci sta bene in nessun modo [95a] dire che l’anima è una qualche armonia: non concorderemmo infatti né con Omero, poeta divino, né con noi medesimi».

«È così», disse.


Ti è piaciuto il post? Dona a Filosofia Blog!

Cliccando sul pulsante qui sotto puoi donare a Filosofia Blog una piccola cifra, anche solo 2 euro, pagando in modo sicuro e senza commissioni. Così facendo contribuirai a mantenere i costi vivi di Filosofia Blog. Il servizio di donazioni si appoggia sul circuito il più diffuso e sicuro metodo di pagamento online, usato da più di 150 milioni di persone. Per poter effettuare la donazione non è necessario avere un account Paypal, basta avere una qualsiasi carta di credito o Postepay. Grazie!

Leave a Reply