Temi e protagonisti della filosofia

In dialogo con Platone. Un breve resoconto del secondo corso di Filosofia Blog

In dialogo con Platone. Un breve resoconto del secondo corso di Filosofia Blog

Mar 25

 
Oggi vi raccontiamo il secondo corso pubblico di Filosofia Blog, intitolato Conoscere se stessi e la realtà. In dialogo con Platone, dedicato al pensiero filosofico platonico. Come vi abbiamo anticipato, il corso, svoltosi tra novembre e dicembre 2015 nel comune di Cittadella (Padova), è stato strutturato in cinque serate di due ore, alle quali ha presenziato circa una dozzina di partecipanti. Organizzatori e relatori degli incontri siamo stati noi membri della redazione del blog. (Per saperne di più sui corsi di Filosofia Blog, consultate la pagina dedicata.)

Come il nostro primo corso, centrato sulle filosofie greche presocratiche, anche questo nuovo corso è stato rivolto a un pubblico generalista. Con l’espressione ‘pubblico generalista’ intendiamo un pubblico costituito principalmente – se non esclusivamente – da persone “non addette ai lavori”, ossia persone che non hanno intrapreso e concluso un percorso di studi specialistico in filosofia. Tra i partecipanti si contavano, tra gli altri, medici, operai, archeologi, letterati, selezionatori, liberi professionisti; persone molto diverse ma, almeno nel contesto del corso, unite da un comune desiderio: lasciarsi coinvolgere dai temi e dai problemi della filosofia.

Per soddisfare questa aspettativa, pur mantenendo l’approccio storico-problematico che ha caratterizzato il precedente corso sui presocratici, questo è stato segnato da una modesta ma significativa novità. Ogni incontro è stato introdotto dal relatore mediante una domanda-guida, utile per incuriosire il pubblico e indirizzarne la riflessione. Dalla proposta della domanda-guida, di respiro piuttosto generale, il relatore ha esposto la relativa teoria platonica. Al termine dell’esposizione, già comunque animata dalle domande del pubblico, i partecipanti hanno iniziato il dibattito tra loro e coi relatori sui temi trattati. In linea con l’approccio divulgativo del corso, il linguaggio adottato da noi relatori è stato quanto più semplice e chiaro possibile per rendere i contenuti accessibili al’uditorio. Tuttavia, poiché il corso mirava a introdurre la filosofia di Platone attraverso i suoi problemi filosofici e i suoi ragionamenti, abbiamo cercato di non fare sconti, sia sul piano del rigore logico-argomentativo, sia su quello dell’attendibilità ermeneutica, sia su quello della ricostruzione storica.

Certo, cinque incontri non sono stati sufficienti per esaurire una presentazione completa dell’intera filosofia di Platone – cosa che, peraltro, non era nelle nostre intenzioni – ma con le domande-guida abbiamo cercato d’individuarne almeno gli aspetti fondamentali. Le domande sono state selezionate affinché andassero incontro a due esigenze. In primo luogo, dovevano aprire tematiche quanto più ampie possibili, così da offrire al nostro pubblico uno sguardo d’insieme sui nodi principali del pensiero platonico. In secondo luogo, dovevano risvegliare l’interesse dei partecipanti, spingendoli alla ricerca e all’approfondimento personale anche al di fuori del corso. Per soddisfare entrambe le esigenze, ci siamo lasciati condurre dalla domanda: «Quali problemi potrebbero rappresentare adeguatamente gli snodi più importanti dell’indagine platonica e, nel contempo, coinvolgere una persona di oggi suscitandone la curiosità?». Abbiamo così individuato le cinque domande che avrebbero orientato ciascun incontro.

Il primo incontro, guidato dalla domanda «Come influì Socrate sul pensiero di Platone?», ci ha accompagnati alla scoperta della biografia intellettuale platonica. Nel secondo incontro, la cui domanda-guida era «Qual è la costituzione di una società politica giusta?», ci siamo confrontati con la filosofia politica di Platone. Con la domanda del terzo incontro, «L’uomo è solo corpo o anche anima immortale?», abbiamo esplorato gli aspetti dell’antropologia filosofica di Platone. «Qual è la struttura profonda della realtà?» è stata la domanda-guida del quarto incontro, che ci ha condotti a esplorare la cosiddetta dottrina platonica delle idee. Durante il quinto e ultimo incontro, grazie alla domanda-guida «Come passare dall’ignoranza alla sapienza?», abbiamo conosciuto i momenti principali del metodo dialettico platonico.

A questo punto, ci si potrebbe chiedere: «Perché proporre un corso sulla filosofia platonica a un pubblico generalista? Quali sono le ragioni di questa scelta?». Una prima ragione è piuttosto banale. Dopo un corso dedicato alle filosofie greche presocratiche, affrontare la filosofia platonica in un nuovo corso pubblico sembrava “andare da sé”: parrebbe (quasi) la naturale prosecuzione del percorso intrapreso. Dopotutto, almeno in Italia, molti si sono accostati alla filosofia per la prima volta – e poi magari se ne sono allontanati – partendo dai manuali storici studiati a scuola, dove Platone appariva alcune pagine dopo i presocratici, poco lontano dall’introduzione e qualche millimetro sotto la copertina. Così, almeno da un punto di vista storico, la scelta di affrontare la filosofia platonica dopo aver presentato le filosofie presocratiche non sembra essere una mossa del tutto ingiustificata.

Esiste però una seconda ragione, forse più interessante, che ha giustificato la scelta ricaduta sul pensiero platonico per il nuovo corso. Molto probabilmente, Platone è uno tra i maggiori intellettuali dell’umanità, accanto a scienziati, inventori, artisti, guide politiche o religiose – e filosofi, naturalmente. Anzi, per alcuni di questi ultimi, Platone è addirittura il più grande filosofo mai esistito. Ad esempio (solo per citare un paio di illustri colleghi di Platone) Alfred North Whitehead riteneva che l’intera storia della filosofia occidentale non fosse altro che una serie di note alla filosofia platonica; e Ralph Waldo Emerson, dal canto suo, sosteneva che Platone e la filosofia si rispecchiassero l’uno nell’altra, fino a identificarsi [*].

Forse c’è una certa dose di esagerazione in questi riconoscimenti postumi. Tuttavia, può darsi che essi colgano un aspetto rilevante della filosofia di Platone, ossia la sua grande influenza sui posteri. Anche senza appoggiare lo slancio di quelle attestazioni di stima, infatti, non è difficile riconoscere il contributo platonico nella fondazione della filosofia occidentale, poiché Platone ha individuato problemi, formulato ragionamenti, impostato un linguaggio, elaborato concetti e proposto soluzioni che hanno plasmato o stimolato gran parte (per non dire la totalità) del pensiero razionale successivo. Pertanto, se per un pubblico generalista conoscere le filosofie presocratiche potrebbe essere prezioso per comprendere le origini della filosofia occidentale, forse accostarsi alla filosofia di Platone potrebbe costituire un buon punto di partenza per cominciare a filosofare.

Eppure, si potrebbe avanzare la critica di anacronismo all’impostazione generale del corso, obiettando ad esempio che Platone visse e operò circa 24 secoli fa, in un periodo storico molto diverso dal nostro sotto vari punti di vista. Dunque, non sembrerebbe impertinente dubitare dell’efficacia del corso chiedendosi: «Perché occuparsi oggi della filosofia di Platone? Che cosa ci può dire il filosofo di Atene – se ancora qualcosa ci può dire? Siamo certi che quella filosofia ci riguardi davvero?». In queste poche righe, non proveremo nemmeno un abbozzo di risposta all’obiezione, ma ci limitiamo soltanto a rilevare come il confronto con la filosofia platonica tentato nel corso, sia pur in forma introduttiva e divulgativa, abbia coinvolto i partecipanti, spronandoli a proporre argomenti, obiezioni e soluzioni ai problemi suscitati. Quindi, se si volesse cercare una risposta alla domanda circa l’attualità della filosofia di Platone, forse anche l’analisi di piccole esperienze come questo corso potrebbe essere un aiuto per trovarla.
 

Nota

[*] «La caratterizzazione generale più sicura della tradizione filosofica europea è che essa consiste di una serie di note a piè di pagina a Platone» (A.N. Whitehead, Process and Reality [1929], trad. nostra). «Platone è la filosofia, e la filosofia Platone – allo stesso tempo la gloria e la vergogna del genere umano, dal momento che né Sassoni né Romani sono serviti ad aggiungere qualche idea alle sue categorie» (R.W. Emerson, Representative Men [1850], trad. nostra).
 


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