Temi e protagonisti della filosofia

Byung-Chul Han: interprete dei nostri tempi (5)

Byung-Chul Han: interprete dei nostri tempi (5)

Mar 06

 

 

Articolo precedente: Byung-Chul Han: interprete dei nostri tempi (4)

 

Ontologia del web

Il nostro mondo è cambiato; la televisione ha cancellato l’illusoria aspettativa di Vattimo sul carattere emancipatore dei mass media: essa, piuttosto che un insieme caotico di prospettive, è diventata, e forse era già, una forma di realismo orwelliano dove l’oggetto della notizia è il fatto nudo e il fatto è identificato con la notizia. Byung-Chul Han, a differenza di Vattimo, ha sempre pensato la televisione secondo lo schema di Adorno, ovvero come strumento di manipolazione ed amministrazione delle masse. La televisione, secondo il filosofo coreano, funziona secondo un meccanismo verticale. In questo meccanismo noi riceviamo passivamente informazioni, dunque semplicemente le consumiamo. Potremmo metterla più o meno in questo modo: delle informazioni arrivano in alto alla punta della piramide, queste informazioni poi sono passate tramite i giornalisti alle masse. Qui però, come aveva già notato Lyotard, si creano due canali dell’informazione: uno per chi decide e uno per il popolo, quindi come facciamo a sapere che l’informazione è la stessa? Forse non è nemmeno questo il grattacapo di Han, perché lui ci dice che già l’informazione in sé, come nudo fatto, non ha nulla a che vedere né con il sapere, né con la conoscenza e tanto meno con qualcosa che possa definirsi verità. Di fatto la verità per Han dovrebbe implicare la narratività, mentre l’informazione è chiaramente soltanto additiva. L’informazione ovviamente non sta alla base solo dei mass media in senso classico, ma anche di internet. Internet però, nota Han, ha una struttura orizzontale, nel senso che noi non consumiamo soltanto le informazioni, ma possiamo anche produrle. In effetti, come io scrivo su internet, così può farlo letteralmente chiunque, il che fa sì che ci sia una produzione scritta quasi infinita, ma significa anche che su internet passi davvero di tutto, ed è per questo che internet è spesso definito shitstorm. Questo dell’orizzontalità non è un carattere da poco perché determina il modo di propagazione dell’informazione su internet. In un certo senso i vecchi mass media funzionavano secondo un meccanismo di filiazione, oggi invece internet funziona con il meccanismo del contagio [25]. Questo fatto decreta la fine del nomos della terra, secondo Han, mentre, mi sembra di poter dedurre, qui avremmo piuttosto a che fare con un nomos del mare [26]. Si dice “navigare su internet” (surf on internet) e con questo, in un senso figurato, è come se si parlasse di un mare comune (web) con tante isole (siti) e navigatori (utenti di internet). Ma internet è anche un impero post-moderno fatto di una rete invisibile e digitale. Fino ad adesso ho parlano del web come qualcosa di completamente illuminato in ogni angolo, un bel mare alla luce del sole, o alla luce del grande occhio del potere. In realtà non è tutto così, esiste nell’internet tutto un mondo sotterraneo, popolato da anonimi che tramite sistemi di crittografazione non lasciano tracce su internet e agiscono senza essere visti. Han distingue l’anonimato dal qualunque anonimo [27] e queste persone di cui parlavo prima sono proprio dei qualunque anonimi, come degli spettri che abitano un mondo sotterraneo di internet. Un esempio possono essere gli hacker Anonymuos, ma in realtà Han pensa di più ad un sistema di comunicazione anonima come T.O.R. (The Onion Router). Questo sistema era stato creato da Paul Syverson e da Micheal Reed con lo scopo di proteggere delle informazioni dei servizi segreti americani. Ora invece, a partire dal 2006, con la fondazione di T.O.R. project, non è più solo adoperato dai servizi segreti; ebbene, esso serve a realizzare una connessione autenticamente anonima. Il meccanismo funziona con una struttura a strati in cui passano i dati, il sistema fa passare i dati nei server T.O.R. crittografandoli. Quindi, in primo luogo, per illustrare la nostra ontologia del web, mettendo assieme quello che Han scrive in modo sparso, dobbiamo dividere in due il web distinguendo una parte in cui la navigazione è completamente anonima dall’altra che non lo è. All’interno di questa parte del web vanno inserite le dark pool: non sono altro che delle borse elettroniche dove avvengono transazioni finanziarie in modo del tutto anonimo [28]. In secondo luogo andrebbe rilevata quell’evoluzione del web di cui tratta Han in Psychopolitik: il web si è evoluto fino a raggiungere la sua terza dimensione. In primo luogo esisteva un Web definibile Web 1.0, il quale era semplicemente costituito da una serie di siti nei quali l’utente poteva navigare trovandoli grazie al motore di ricerca e attraverso un “click” passare da una pagina all’altra. Una seconda evoluzione del Web è quella in cui ci troviamo in pieno, questo è il Web 2.0. In questa forma di web è possibile per gli utenti agire in senso di condivisione di informazioni e scambio. Questa forma di web è perciò caratterizzata da programmi come i social network (Facebook, Google +, Twitter) e anche dai blog. C’è tuttavia una terza forma di web, il Web 3.0, considerato da Han come web della protocollazione totale degli individui, il quale si trasforma in un database, migliora la ricerca e va sempre di più verso il modello del 3D. Fino ad ora abbiamo capito che il web ha una parte anonima e una non anonima, che il web è in evoluzione, che funziona con un fenomeno di propagazione secondo contagio, che lo spazio nel web è dato dai “click”, ed ora non resta che vedere i meccanismi del potere all’interno dello stesso web. Come si vedrà anche meglio nel prossimo paragrafo, l’essere per Han in questo mondo è diventato l’informazione: i data. L’informazione non è più semplicemente un oggetto rispetto al quale si oppone il soggetto: lo stesso soggetto non è altro che la somma di una serie di informazioni (nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di cellulare, mail, libro preferito, gusti musicali, partner, ecc…). Ma è proprio l’informazione che interessa al potere. Byung-Chul Han individua nel web due forme di controllo: una è esplicita e concerne i servizi segreti, il fatto che i data e le informazioni di internet sono merci e quindi sono vendute ad essi; l’altra forma di controllo è implicita e concerne più che altro quella serie di moderatori presenti per esempio nei vari gruppi di Facebook.

Note

[25] In effetti i modi in cui possono essere diffuse le informazioni su internet, al di là del fatto di postare qualcosa o comunque di pubblicizzarlo, sono: la condivisione o, per esempio, il “mi piace” (I like) di Facebook. Il numero di condivisioni o di “mi piace” può essere il metro di misura delle persone contagiate da quella stessa informazione.

[26] Qui chiaramente il riferimento è a Carl Schmitt, il quale ha scritto il non poco noto Terra e mare. In questo libro fa riferimento a due tipi di nomos: quello della terra e quello del mare. Nomos in questo caso è inteso nel significato di legge, per questo si parla di legge o diritto della terra e di legge o diritto del mare. Schmitt oppone quindi il diritto pubblico a quello internazionale, usando i due modelli di terra e mare.

[27] Il qualunque anonimo è un comunque individuato, è isolato, un nuovo soggetto non solo di internet, ma anche della politica. Nella società trasparente non sono pochi gli spettri. In ambito politico il qualunquismo si riferisce sempre ad un qualunque anonimo e al suo spettro. Noi in Italia abbiamo il Movimento 5 stelle, Han invece parla della Piratenpartei tedesca (anche questo partito punta molto sulla rete e sul mondo del web). Tutti e due i partiti si pongono come scopo il rendere trasparente la politica, il che, nello specifico, può voler dire mettere delle telecamere in parlamento per mostrare a tutti quello che accade. Byung-Chul Han spiega che il potere si è sempre basato sulla segretezza, mentre adesso con questa trasparenza si trova impossibilitato ad agire perché ogni azione che compie o quello che dice può finire su un giornale e diffondersi molto facilmente. Noi siamo nell’era degli scandali politici e questo accade in conseguenza anche della politica della trasparenza.

 

Articolo seguente: Byung-Chul Han: interprete dei nostri tempi (6)

 

 


Ti è piaciuto il post? Dona a Filosofia Blog!

Cliccando sul pulsante qui sotto puoi donare a Filosofia Blog una piccola cifra, anche solo 2 euro, pagando in modo sicuro e senza commissioni. Così facendo contribuirai a mantenere i costi vivi di Filosofia Blog. Il servizio di donazioni si appoggia sul circuito il più diffuso e sicuro metodo di pagamento online, usato da più di 150 milioni di persone. Per poter effettuare la donazione non è necessario avere un account Paypal, basta avere una qualsiasi carta di credito o Postepay. Grazie!

Leave a Reply