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Vangelo secondo Matteo 16

Vangelo secondo Matteo 16

Apr 29

 

 

Brano precedente: Vangelo secondo Matteo 15

 

[1] E, accostatisi a lui i farisei e i sadducei per metterlo alla prova, gli chiesero di mostrare loro un segno dal cielo. [2] Egli dunque, in risposta, disse loro: «[Quando si fa sera dite: “Bel tempo: rosseggia infatti il cielo; 3. e al mattino: “Oggi tempesta: rosseggia infatti incupito il cielo. L’aspetto del cielo sapete discernerlo, mentre non siete capaci di discernere i segni dei tempi?] [4] Una generazione malvagia e adultera ricerca un segno, e non le sarà dato segno se non il segno di Giona». E, lasciatili, se ne andò.

[5] E i discepoli, andati all’altra riva, si erano dimenticati di prendere dei pani. [6] Gesù dunque disse loro: «Guardatevi dal e state attenti al lievito dei farisei e dei sadducei». [7] Essi dunque discutevano tra loro dicendo ciò: «Non abbiamo preso pani». [8] Dunque, venutone a conoscenza, Gesù disse: «Perché discutete tra voi, uomini di poca fede, del fatto che non avete pani? [9] Ancora non intendete, né rammentate i cinque pani dei cinquemila e quante ceste prendeste, [10] né i sette pani dei quattromila e quante sporte prendeste? [11] Come non intendete che non riguardo ai pani vi ho parlato? State attenti invece al lievito dei farisei e dei sadducei». [12] Allora compresero che non aveva detto di star attenti al lievito dei pani ma agli insegnamenti dei farisei e dei sadducei.

[13] Arrivato dunque Gesù dalle parti di Cesarea di Filippo, rivolse ai suoi discepoli questo quesito: «Chi dicono le persone che sia il figlio dell’uomo?». [14] Essi dunque dissero: «Alcune Giovanni il battista, altre invece Elia, altre ancora Geremia od uno dei profeti». [15] Dice loro: «Voi dunque chi dite che io sia?». [16] In risposta, dunque, Simon Pietro disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». [17] In risposta, dunque, Gesù gli disse: «Beato sei, Simone figlio di Giona, giacché non te lo rivelarono carne e sangue ma il Padre mio che è nei cieli. [18] E io dunque ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte dell’Ade non la sottometteranno. [19] Ti darò le chiavi del regno dei cieli, e qualunque cosa legherai sulla terra sarà legata nei cieli, e qualunque cosa scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». [20] Allora comandò ai discepoli di non dire a nessuno che egli era il Cristo.

[21] Da allora Gesù iniziò a dire apertamente ai suoi discepoli che egli doveva andare a Gerusalemme e patire molte sofferenze da parte degli anziani e dei capi dei sacerdoti e degli scribi ed essere ucciso e destarsi al terzo giorno. [22] E, presolo in disparte, Pietro iniziò a rimproverarlo dicendo: «Dio ti favorisca, Signore; non ti sarà mai fatto questo». [23] Egli dunque, voltatosi, disse a Pietro: «Sottraiti al mio sguardo, satana: mi sei d’inciampo, giacché non senti i pensieri di Dio ma quelli degli uomini».

[24] Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso e prenda la sua croce e mi segua. [25] Infatti chiunque voglia salvare la sua psukhē la perderà; chiunque invece perderà la sua psukhē a causa mia la troverà. [26] Infatti, che giovamento avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero ma lederà la sua psukhē? O che darà un uomo in cambio della sua vita? [27] Infatti il figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli, ed allora renderà a ciascuno secondo la sua attività. [28] In verità vi dico che ci sono alcuni tra coloro che stanno qui i quali non gusteranno morte sinché non avranno visto il figlio dell’uomo venire nel suo regno».

 
La traduzione dal greco è condotta sul testo critico di riferimento: Novum Testamentum Graece, 28° edizione riveduta, edito da Barbara Aland e altri, © 2012 Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart.

 

 


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